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Associazione
Italiana
Teilhard de Chardin
CONVEGNO ANNUALE 2017
Istituto Veritatis Splendor
(Fondazione Card. Lercaro)
Via Riva di Reno 57 - Bologna
21/22 ottobre 2017
“Dimensioni cosmiche della cristologia.
Per un Cristo sempre più grande.”
PROGRAMMA
SABATO
h. 8,45 Accoglienza
Saluto di apertura del vescovo di Bologna Mons. Matteo Zuppi
Introduzione della Presidente dell’Associazione Teilhard Annamaria Tassone
Bernardi
Moderatore - Gianluigi Nicola
h. 9,50 La cristologia della prima metà del XX° sec.: limiti e insufficienze -
Mons.Carlo Molari
h. 10,30 Prospettiva biblica: gli inni cristologici nelle lettere di Paolo e il
Prologo di Giovanni - Prof. Luciano Mazzoni
h. 11,10 Il problema del male nella prospettiva del Cristo Evolutore e del
Cristo Redentore in Teilhard de Chardin - Prof. Fiorenzo Facchini
Pausa pranzo
h. 15,30 Il Cristo Evolutore e la causalità finale: il Primo Motore muove come
l’amato attrae l’amante (Aristotele) - Prof. Pier Giuseppe Pasero
h. 16,10 Il divenire della Cristologia nel pensiero di Teilhard de Chardin - Prof.
Gianfilippo Giustozzi
h. 17,00 Rapporto tra creazione e incarnazione in Teilhard e Bonaventura -
Padre Prospero Rivi
h. 18.00 Dibattito
CENA
h. 21.00 Comunicazioni (Sergio Bonato, Padre Fiorenzo Reati)
DOMENICA
Moderatore - Edmondo Cesarini
h. 9.00 Intelligenze extraterrestri e nuove prospettive teologiche alla luce del
pensiero di Teilhard de Chardin - Prof. Vincenzo Iannace
h. 9,45 Teologie attuali in debito con la cristologia di Teilhard de Chardin
(Edwards, cattolico australiano, Gregersen, protestante danese; Southgate,
anglicano) – Prof. Paolo Trianni
h. 10.00 Dibattito
h. 11,30 Santa Messa
(accompagnata da preghiere tratte dagli scritti di Padre Teilhard)
h. 15.00 Assemblea soci
L’iscrizione al Convegno va segnalata possibilmente entro il 1° ottobre alla
Segreteria dell’Associazione tassoberna@tiscali.it tel. 3402950637 e
perfezionata con il versamento del ticket sul c.c.p. 42669143 intestato a
Associazione Italiana Teilhard de Chardin - onlus
Ticket di partecipazione al Convegno:
40 € / persona, 70 € / coppia, 30 € / studente
Contemporaneamente indicare il numero dei pernottamenti e dei pasti di cui si
intende usufruire
Pernottamenti presso la struttura che accoglie il Convegno:
camera singola ………………. 35/40 € per notte
camera doppia………………... 50/60 €
camera tripla …………………….. 60 €
E’ esclusa la prima colazione
L’importo va versato all’arrivo direttamente alla segreteria dell’Istituto
Pasti:
sabato: pranzo 15 €/cad. cena 20 €/cad
domenica: pranzo 12 €/cad
L’importo va versato all’Associazione all’inizio del Convegno
Presentazione del Convegno Annuale 2017
Coloro che, da semplici amatori o da studiosi delle sue opere, leggono
Teilhard, si rendono subito conto di essere di fronte a una scrittura colta, un
po’ difficile (non per niente Teilhard stesso aveva suggerito che si facesse un
dizionario dei suoi termini (vedi G.H.Baudry Lessico Teilhard de Chardin, Jaca
Book, 2010) ma nello stesso tempo elegante e affascinante perché densa di
espressioni metaforiche che utilizza per meglio esprimere il suo pensiero
inedito.
In proposito ho ritenuto a suo tempo assai interessante comporre una piccola
opera che illustrasse i molteplici aspetti di questa prosa (vedi Annamaria
Tassone Bernardi, Teilhard de Chardin. La poesia del cosmo. ed Studium).
Uno di questi aspetti è proprio quello che caratterizza il brano di Teilhard che
vi proponiamo qui di seguito e che completa il suo saggio intitolato Il Cristico,
nel testo Il Cuore della materia.
Dopo aver espresso una volta ancora, in modo compiuto e maturo, la sua
visione del mondo e dell’uomo, esplode in questa preghiera al Cristo che è
sempre stato al centro dei suoi pensieri e delle sue ricerche, e questo
incontenibile slancio finale non è un caso isolato nel corso dei suoi scritti, ma
rivela una delle caratteristiche del suo modo di procedere che si ripete in molti
punti delle sue opere.
Teilhard era uno scienziato e per poco che lo si conosca si constata come egli
parta sempre nelle sue indagini dal fenomeno.
Ma sappiamo anche che la sua visione è una visione dinamica, che trascina il
lettore su una traiettoria che va dal reale al sovrannaturale e questo processo
lo esprime attraverso la sua prosa con descrizioni che prendendo il via
dell’aspetto materiale del fenomeno, salgono fino a interpellare Dio
immergendosi nella preghiera. Il suo scrivere diventa adorazione.
Ne è un esempio la preghiera che qui vi offriamo, intitolata Al Cristo Sempre
più grande, e alla quale ci ispireremo nel corso del nostro prossimo
Convegno annuale 2017 il cui tema sarà “Dimensioni cosmiche della
cristologia.
Per un Cristo sempre più grande.”
“O Signore, poiché, con tutto l’istinto e mediante tutte le occasioni della mia vita, non ho
mai cessato di cercarTi e di porTi nel cuore della Materia universale, sarà
nell’abbagliamento d’una universale Trasparenza e d’un universale Incendio che avrò la
gioia di chiudere gli occhi. Come se, per ravvicinamento e contatto tra i poli tangibile e
non tangibile, esterno ed interno del Mondo che ci porta via, tutto si fosse infiammato e
scatenato.
Sotto le apparenze d’un “neonato” fra le braccia della Madre – conformemente alla
grande Legge di Nascita -, Tu sei penetrato nella mia anima di fanciullo, o Gesù! Ecco
che, ripetendo e prolungando in me il cerchio della Tua crescita attraverso la Chiesa, la
Tua umanità palestinese si è via via espansa in tutte le direzioni, quale un’iride dalle
innumerevoli sfumature per le quali la Tua Presenza, senza nulla distruggere,
impregnava superanimandola ogni altra presenza attorno a me.
Tutto ciò perché avevi, in un Universo che mi si rivelava in stato di convergenza, Tu
avevi preso, per diritto di Risurrezione, la posizione chiave del Centro totale in cui tutto
si raccoglie.
Magnifico sciame dei corpuscoli che – cadendo come la neve dalle profondità
dell’Infinitamente Diffuso – oppure scaturendo come un fumo dall’esplosione d’un quale
Infinitamente Semplice – formidabile moltitudine, sì, che ci afferra nel suo turbine! Di
questa sbalorditiva Energia granulare (affinché possa meglio toccarTi, o forse – chi sa?
– perché Tu possa meglio stringermi), Tu Ti sei ammantato, o Signore, ai miei occhi.
Meglio: ne hai fatto il Tuo stesso Corpo. Per molto tempo, ho visto in tutto questo solo
un meraviglioso contatto con una Perfezione già realizzata.
Sino al giorno recentissimo in cui mi hai rivelato che, sposando la Materia, non avevi
solo indossato la sua Immensità e la sua Organicità; ma avevi assorbito, preso e
monopolizzato la sua insondabile riserva di potenza spirituale.
Sicché, da allora, sei diventato, per i miei occhi, per il mio cuore, ben maggiormente di
Colui che era e che è, Colui che sarà.
Per alcuni dei Tuoi servi, Signore, il Mondo, il nostro Mondo nuovo – quello dei nuclei,
degli atomi e dei geni – è diventato una fonte di perenne ansietà perché ci appare ora
così mobile, così irresistibile e così grande! Questa crescente probabilità (sulla quale
tutti noi facciamo in modo chiudere gli occhi) d’altri pianeti pensanti nel Firmamento,
questo rimbalzo evidente d’una evoluzione diventata capace, per impegno planetario, di
dirigersi e accelerarsi da sé. Questo spuntare, all’orizzonte, d’un Ultraumano per effetto
d’ultrariflessione: tutto quanto sembra spaventoso a chi, esitando ancora ad immergersi
nelle grandi acque della Materia, teme di vedere il suo Dio andare in frantumi con
l’acquisizione d’una nuova dimensione.
Ma, per la mia intelligenza, per la mia anima, cosa potrebbe mai renderTi più amabile,
unico, Signore, dell’accorgermi che, Centro sempre aperto nell’intimo di Te stesso,
continui ad intensificarTi – il Tuo colore continua ad accentuarsi man mano che,
raccogliendo e sottomettendo sempre più l’Universo, nel Centro di Te stesso («sino al
momento di rientrare, Tu con il mondo in Te, nel seno di Colui dal quale sei uscito») Tu
Ti pleromizzi?
O Signore, più passano gli anni e più mi pare di riconoscere che, in me ed attorno a me,
la grande e segreta preoccupazione dell’Umanità moderna stia molto meno nel
contendersi il possesso del Mondo che nel trovare il mezzo d’evaderne. L’angoscia di
sentirsi, in seno alla Bolla cosmica, molto meno spazialmente che ontologicamente
chiusi! La ricerca ansiosa d’una via d’uscita, o più esattamente d’un Punto focale per
l’Evoluzione! Ecco, dovuto a una crescente Riflessione planetaria, il tormento che pesa
oscuramente sull’anima sia dei Cristiani che dei gentili nel Mondo d’oggi.
L’Umanità, destata alla coscienza del moto che la travolge, sente sempre
maggiormente il bisogno di scoprire, più avanti a sé ed al di sopra di sé, un Senso ed
una Soluzione cui le sia finalmente possibile dedicarsi con pieno ardore
Ebbene, quel Dio non solo del vecchio Cosmo ma della Cosmogenesi nuova (nella
stessa misura in cui una ricerca mistica di due millenni fa apparire in Te, sotto il
Bambino di Betlemme e l’Uomo della Croce, il Principio Motore ed il Nucleo collettore
del Mondo), quel Dio così ardentemente atteso dalla nostra generazione, non sei
proprio Tu a rappresentarLo ed a portarceLo, o Gesù?
Signore della Consistenza e dell’Unione, o Tu il cui segno di riconoscimento e la cui
essenza sono quelli di poter crescere indefinitamente, senza deformazioni né rotture,
alla misura stessa della misteriosa Materia – Signore della mia infanzia e Signore della
mia fine – Dio compiuto in Sé eppure, per noi, mai finito di nascere – Dio che
presentandoTi alla nostra adorazione quale “evolutore ed evolutivo”, sei ormai l’Unico
che possa soddisfarci – disperdi finalmente le nuvole che Ti nascondono ancora, sia
quelle dei pregiudizi ostili che quelle delle false credenze.
Per Diafania ed Incendio ad un tempo, erompa la Tua universale Presenza.
O Cristo sempre più grande!
da: Pierre Teilhard de Chardin SJ, Il Cuore della Materia, 1950
Annamaria Tassone Bernardi