L'UNIONE CREATRICE

     È il titolo di un saggio scritto da Teilhard nel 1917, (in: "Écrits du temps de la guerre", Vol.XII, pag.193-224), quando si trovava ad operare sul fronte della Marna come barelliere.
 Si sente in questa riflessione tutta l'influenza che ha avuto sul giovane Teilhard il filosofo Bergson, in particolare per quanto riguarda il concetto di evoluzione. "L'evoluzione creatrice", senza dubbio la più conosciuta e la più discussa tra le opere filosofiche di Bergson, era stata infatti pubblicata solo qualche anno prima (nel 1907, per l'esattezza) ed era diventata immediatamente un grande successo sia di pubblico che letterario.
 Ci dice la cronaca dell’epoca che, quando Teilhard scrisse la sua riflessione, erano già apparse ben ventuno edizioni dell'opera di Bergson, con una media, strepitosa per i tempi, di ben due edizioni all'anno per dieci anni.
 Il testo di Bergson presenta l'evoluzione come una creazione continua, un'idea che Teilhard riprenderà integralmente, così come verrà ripresa l'idea che in questo ineludibile processo evolutivo verso il "più essere", l'uomo deve trasformare sé stesso, evolversi oltre di sé per attingere alla vetta morale e religiosa.
 "L'Unione Creatrice" (ce lo dice Teilhard stesso in una lettera scritta alla cugina e confidente Marguerite Teillard-Chambon) è un testo scritto non per essere pubblicato, ma per sottoporre al giudizio preventivo di confratelli e amici, teologi e filosofi, la "visione" complessiva del pensiero teilhardiano, al fine di ottenere un "nihil obstat" preventivo, che (ahimé) Teilhard non ottenne, come del resto era capitato anche a Bergson, la cui 'opera omnia' era stata addirittura messa all'Indice dal Sant'Uffizio nel 1914...
 L'idea centrale del breve saggio di Teilhard (25 pagine) è quella che "esse = uniri", ovvero "essere = essere uniti". È un'idea che diventerà un "leit-motiv" del pensiero teilhardiano, che verrà ripresa sotto le forme più diverse e che è assolutamente fondamentale per capire il pensiero di Teilhard, perché riguarda anche quello che per Teilhard è l'elemento unitivo per eccellenza, e cioè l'amore.