Due parole che derivano dal greco:
- PAN-THEÒS = tutto è Dio.
- PAN-EN-THEÒS = tutto è in Dio.
La differenza è sostanziale. Il panteismo sostiene che Dio coincida con l'universo materiale, identificandosi con esso. Il panenteismo è invece la posizione teologica che sostiene che Dio sia immanente nell'universo, ma che allo stesso tempo lo trascenda. Quest'ultima è la posizione di Teilhard... che però si è sempre dichiarato "panteista" nel senso che alla parola dà l'apostolo Paolo, il quale ha scritto esplicitamente (nella prima lettera ai Corinzi, 15,28) la frase famosa: "en pasi panta theòs", ovvero "Dio è tutto in tutte le cose". Teilhard conosce bene l'aspetto eterodosso del panteismo di Spinoza, di Hegel e di molti altri filosofi non cristiani, ma non ci sta a lasciare a loro l'esclusiva di un termine a cui riconosce "un'anima cristiana" (cfr. "Pantheisme et Christianisme", Parigi, 1923 - in "Comment je crois", pag.73), perché (scrive in un saggio successivo, "Introduction à la vie chrétienne", Pechino, 1944 - sempre in "Comment je crois", pag.200): "Solo il 'panteismo' d'amore, ovvero il 'panteismo' cristiano (quello in cui ogni essere si trova super-personalizzato, super-centrato per unione a Cristo, che è il divino super-Centro) - solo un tale panteismo interpreta esattamente e soddisfa pienamente le aspirazioni religiose dell'uomo".
Il fatto è che non appena il suo pensiero cominciò a diffondersi, e soprattutto a partire dagli anni sessanta, Teilhard venne accusato di panteismo, intendendo con ciò escluderlo dall'ortodossia cattolica, e certamente anche a questa accusa si riferiva il famigerato "Monitum" del 1962 (ancora in vigore!) con la frase: "Certe opere del p. Teilhard de Chardin.... racchiudono tali ambiguità ed anche errori tanto gravi che offendono la dottrina cattolica" per cui se ne proibiva la lettura, al fine di "difendere gli spiriti, particolarmente dei giovani, dai pericoli delle opere di P. Theilard de Chardin e dei suoi discepoli".
Da notare che Teilhard, cosciente della difficoltà di far passare una terminologia così ardita, ha tentato di by-passare il problema inventando il bel neologismo "pancristismo", ricalcato sulla parola "panteismo" e anch'esso saldamente ancorato alla parola di Paolo, che scrive (in Colossesi 1,16) “...Tutte le cose sono state create da lui e per lui", una frase che peraltro riprende quello che l'evangelista Giovanni scrive nel prologo del suo vangelo: “...tutto è stato fatto per mezzo di lui, e senza di lui niente è stato fatto di tutto ciò che esiste” (Giov, 1,13)