Spirito-Materia

Il termine, che qui viene presentato, è un’espressione originale di Teilhard e, in particolare, appartiene a quella singolare categoria di parole composte non fuse tra loro, ma accostate da un trattino d’unione: piccola cosa, che sta però ad indicare la deduzione di un concetto nuovo ed innovativo, portatore di possibilità interpretative, che rivelano la realtà in una forma più larga e più vera di quanto si fosse riusciti a fare fino a quel momento. Come lo Spazio-Tempo di Minkowski o la legge di Complessità-Coscienza dello stesso Teilhard, anche l’idea di Spirito-Materia è un capovolgimento, ma nel medesimo tempo un formidabile ampliamento della visione sulla realtà-verità delle cose, che così, riesce descritta in modo ben più accurato.
Leggiamo dunque, direttamente Teilhard: “Da quando esiste il pensiero, gli uomini non hanno cessato di stupirsi e di litigare tra loro, a proposito della coesistenza e dei contrasti tra Spirito e Materia”.
Una constatazione realista, ma per costruirne una possibile spiegazione, è necessario rifarsi, dapprima, alla dinamica tra Pluralità e Unità, riassunta in una “legge di ricorrenza sperimentale”, secondo la quale, ad ogni tappa dell’evoluzione, emerge una pluralità nuova, che si ricostituisce per permettere una sintesi superiore, seguendo “un gioco di sintesi concatenate”.
La miriade di esseri che viene chiamata “Vita” e che origina una biosfera, tende appunto a distribuirsi in base ad una legge di ricorrenza volta però, alla concentrazione psichica, che sfocia infine nell’Umano, al cui livello la componente psichica si riflette su di sé, emergendo nel “Personale”, rivelando e confermando così, la legge di ricorrenza e di formazione universale, circa la tessitura profonda di quella che si può chiamare la “Stoffa dell’Universo”.
L’evidenza evolutiva ci ricorda in particolare, che il moto principale del reale è una sintesi, per via della quale la pluralità si manifesta sotto forme progressivamente più complesse ed organizzate, in cui ogni grado successivo di sintesi-molteplice-sintesi ulteriore, crescendo nell’unificazione, si accompagna ad un aumento di coscienza interna e di libertà, un flusso di personalizzazione che rivela nessuna antinomia, nessun contrasto tra Uno e Molteplice, tra Unità e Pluralità.
Insomma “Lo Spirito e la Materia si contrappongono solo se isolati o simboleggiati in forma di concetti astratti, fissi e comunque irrealizzabili: nella natura concreta delle cose, i due termini sono inseparabili, l’uno non va senza l’altro e ciò per il valido motivo che l’uno appare essenzialmente in seguito ad una sintesi dell’altro”.
Non ci sono concretamente la Materia e lo Spirito. Non c’è nel mondo né Spirito, né Materia, la “Stoffa dell’Universo” è lo “Spirito-Materia” e nessun’altra sostanza potrebbe produrre la molecola umana”.
Si tratta di un passaggio di senso non facile, ma che è importante compiere, perché “in realtà, lo spirituale puro è tanto impensabile, quanto il materiale puro. Come, in un certo senso, il punto geometrico non esiste, ma vi sono tanti punti strutturalmente differenti, quanti sono i metodi per generarli, così ogni spirito riceve la sua realtà e la sua natura, da un tipo particolare di sintesi universale: per quanto “puro” sia e più puro è, questo spirito si pone come coronamento ed espressione di una sintesi”.