Un ritiro su "Il cuore della materia"

Vincenzo Iannace

         La lettura del testo di Teilhard Il Cuore della Materia si è conclusa con l’ultimo incontro tenutosi in occasione del ritiro della Sezione romana dell’Associazione il 5 giugno. Sono stati ripercorsi i principali temi emersi durante gli incontri svolti durante l’anno:

  • In Teilhard Dio si rivela non tanto attraverso una teofania o un’epifania, ma tramite la diafania, cioè la trasparenza di tutto il creato che testimonia la sua presenza e ne è pervaso. Il fuoco caratterizza tutta l’esperienza di Teilhard: il Mondo si accende sino a diventare luminoso dal di dentro.
  • Per Teilhard la spiritualizzazione della materia non significa “dematerializzazione”: quando parla di materia spirituale, egli intende che la materia, seguendo l’Evoluzione (un’evoluzione che Teilhard definisce “orientata verso una complessità organica”), si spiritualizza gradualmente e progressivamente.
  • Teilhard si ricollega all’esperienza vissuta nella Prima Guerra Mondiale, un'esperienza estrema, sia psicologica sia anche “fisica”: il ricordo di essere stati, talvolta per lunghe ore, quasi “pigiati” l’uno all’altro nelle trincee, gli fornisce la consapevolezza che l’umanità è un “corpo unico”, tanto da non consentire più di intravedere il singolo. Questa “Massa”, non solo organica e neppure solo cosciente, ma “pensante” viene definita da Teilhard “l’Anima stessa della Terra”.
  • Teilhard concepisce la realtà come un divenire costante in cui lo spirito s'interseca con la materia, costituendo la “stoffa” dell’Universo, attraverso un processo di complessificazione sempre maggiore per cui, come in un “vortice” si arriva alla comparsa della coscienza riflessa. La “Riflessione” della coscienza è quasi una seconda nascita, nella quale “la Materia è la matrice dello Spirito. Lo Spirito è lo stato superiore della Materia”.
  • Teilhard sottolinea che, mentre in biologia l’unione non identifica gli elementi uniti, ma semplicemente differenzia “il vivente”, nell’ottica della “Riflessione collettiva” la direzione è quella di un'organizzazione sempre maggiormente unitaria verso un “Polo non solo di attrazione ma di consolidamento, cioè di irreversibilizzazione”, il Punto Omega, il “centro indistruttibile” che ci consente di amare.
  • Questa sintesi viene definita da Teilhard “una meravigliosa congiunzione” non più tra Cristo e la materia, ma tra Cristo “evolutore” e un cosmo in evoluzione: “Il Cuore del Cristo universalizzato che coincide con un Cuore della Materia amorizzato”.
  • Tra la materializzazione regressiva e la spiritualizzazione disumanizzante, Teilhard scopre una terza via: quella in cui, in un Mondo essenzialmente convergente in direzione dell’Unità, si viene condotti al cuore della Sfera cosmica, dove il Molteplice emerge dall’interno in un Trascendente. La convergenza del Cosmico, dell’Umano e del Cristico rivela perciò un nuovo campo: il Centrico. Tra le forze tangenziali che assoggettano gli uni agli altri e le aspirazioni radiali a raggiungere il fondo della propria persona, si svela un Focolaio universale di convergenza e attrazione, vertice dell’Evoluzione, che si manifesta come un Qualcuno. La congiunzione fra Cristo e Punto Omega determina allora un “incendio generale del Mondo” per “amorizzazione totale”.
  • Se la Scienza ci insegna che ogni energia fisica tende a degradarsi in entropia, l’energia universale portata all’estremo verso il Centro unificatore manifesta la tendenza a trasformarsi in amore, la forma unica e suprema: “sola caritas”.
  • Nel “Femminino, cioè l’unitivo”, Teilhard propone, a metà tra il matrimonio, per lo più finalizzato alla riproduzione, e la “separazione dal mondo” tipica della vita religiosa, una “terza via”, rappresentata dal superamento degli schemi comuni, in una “sublimazione dello spirito”, pur rimanendo intatta la “carnalità” dell’essere umano. Dunque l’elemento femminile nella storia come energia unitiva, che lega ed armonizza e che stabilisce relazioni tali da avvolgere il mondo. Inoltre Teilhard proietta il rapporto uomo-donna oltre i confini dell’ambito strettamente morale, riconoscendo nell’incontro tra i sessi un’occasione di apertura al divino, in quanto uomo e donna, come creature, sono incarnazioni, segni tangibili dell’amore di Cristo.
  • I fisici dell’800 pensavano l’Universo come un sistema isolato e fisso, mentre oggi sappiamo che l’Universo è in continua espansione, per cui la cosiddetta “deriva entropica” non ha più senso, poiché ridurre tutto ad entropia significherebbe ammettere di essere all’interno di un sistema isolato. Teilhard, pensatore “a tutto tondo”, risolve il problema ipotizzando uno sviluppo dell’Universo orientato al fenomeno della “co-riflessione umana”, processo che lui definisce “co-coscientizzazione”: l’evoluzione va verso la direzione di una Complessità-Coscienza a livello planetario. Sul piano spirituale, il fenomeno umano della co-riflessione si riflette nel Fenomeno cristiano dell’adorazione, adorazione di un Dio che si è incarnato, dunque tangibile (Cristo storico), espansibile (Cristo risorto), assimilante (l’umanità integrata in un unico “corpo”).
  • Per Teilhard c’è coincidenza fra il Cristo della Rivelazione e l’Omega dell’Evoluzione (il Cristo salva, ma nel contempo è salvato dall’Evoluzione). Natura divina, umana e cosmica, un Cristo sempre più grande. Posto come primo Motore del movimento evolutivo di Complessità-Coscienza, il Cristo cosmico diventa cosmicamente possibile (cosmogenesi, biogenesi, noogenesi, cristogenesi): il mistero eucaristico si prolunga all’infinito in una transustanziazione universale.

Evadere dal Mondo nell’Aldilà o sciogliersi nelle cose per identificarsi in esse: in un Universo cristificato appare un superambiente evolutivo (l’Ambiente divino) in cui scompare l’opposizione fra attaccamento e distacco, azione e preghiera, ricerca e adorazione, incentrarsi in sé ed extracentrarsi nell’Altro. Tutto questo si può definire come l’ultracristianesimo, necessario per rispondere alle crescenti esigenze dell’ultraumano.

 

         L’esperienza vissuta con la lettura del testo si è rivelata assai positiva e feconda, permettendo un utile confronto fra i partecipanti, nell’approfondimento della conoscenza del pensiero di Teilhard, tramite quest’opera complessa, ma assai significativa e, in fondo, di grande attualità.

 

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